Rimetti in ordine la tua casa! Ecco come

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sgomberi Milano

Senza nemmeno spesso renderci conto, capita di accumulare tanti oggetti inutili in giro per la casa. No, non ci riferiamo ai souvenir, che ti portano con la memoria a delle piacevoli esperienze vissute in passato. Intendiamo tutte quelle cianfrusaglie senza un valore simbolico e di cui fatichi pure a ricordarti la provenienza. Insomma, vere e proprie cianfrusaglie, da buttare quanto prima.

Specialmente se hai in mente di cambiare l’ingresso dell’immobile, rinnovare l’arredamento, eseguire un trasloco. Per tali operazioni c’è solitamente chi, mosso dalla voglia di risparmiare, tenta di cavarsela in autonomia. Un impegno tanto lodevole quanto (quasi sempre) inconcludente. Difatti, i risultati lasciano puntualmente a desiderare.

E qui sorge naturale una domanda: non si faceva prima a contattare uno specialista? Avremmo liquidato la faccenda in breve. Del resto, il tempo è il bene più prezioso che ci sia: non può tornare indietro. Ecco perché la figura dello specialista è nata e si è diffusa nel corso degli anni , fino ai giorni nostri.

A ognuno il suo mestiere

Contattare gente del campo è la mossa più avveduta. A maggiore se abiti in una grossa città e non manchino ditte meritevoli di fiducia, anche per gli sgomberi Milano. Il personale ha la credenziali adatte per prendersi a carico il lavoro, il che nel caso di un privato non è così scontato. C’è da sgobbare parecchio, sia per lo smontaggio sia per lo spostamento degli elementi di cui sbarazzarsi.

Se, ad esempio, ti tocca attraversare rampe di scale e aperture strette sappi che non ti invidiamo. Inoltre, occorrono i giusti veicoli dove caricare gli oggetti. Pertanto, dati i pericoli a cui potenzialmente si va incontro, vale la pena interpellare una ditta. Pensiamo poi al fatto di quanto affidare il compito di occuparsene sia liberatorio. Comunque, da parte tua hai dei compiti da rispettare, riguardo l’organizzazione. Semplificherai le operazioni ed eviterai che qualcosa a te caro venga inconsapevolmente gettato via.

Come organizzare al meglio uno sgombero: i tuoi compiti

Nel momento di pianificare uno sgombero è essenziale schiarirsi le idee in merito a cosa vada portato via e cosa no. La situazione non si farà confusa e non perderai tempo nella fase cruciale. Qualora non si tratti di uno sgombero totale dove va smaltito tutto, bisogna mettere da parte ciò che si desidera tenere.

Insomma, è necessario eseguire una cernita. Solitamente l’ideale è partire dalla stanza più disordinata, scegliendo, in primo luogo, un angolo dove porre le cose da conservare. I diversi mobili e oggetti vanno distinti: ci saranno quelli da tenere e quelli da smaltire. In determinate circostanze le società specializzate si fanno carico del deposito su richiesta.

Dove si gettano i rifiuti

I rifiuti si gettano nei sacchi della spazzatura, ovviamente distinguendoli l’uno dall’altro. Se qualcosa da smaltire è ancora in buono stato, un’idea valida è di darle a negozi d’usato. Oppure, se vuoi fare una buona azione, donarli a chi è meno fortunato. Se si fa piazza pulita dei documenti, è importante distruggere quelli riportanti info private e riservate.

Ripartire i rifiuti a seconda della categorie e sapere dove e come buttarli impone una serie di competenze. Soprattutto se riguardano i rifiuti speciali, cioè non rientranti nelle categorie classiche come la plastica o il cartone. A tal proposito, le autorità europee hanno introdotto una regolamentazione; con tanto di sanzioni per chi viola le disposizioni. L’obiettivo è di tutelare la salute nostra e del pianeta, che rischia seriamente di venire fortemente compromessa.

Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR)

Tra le linee guida chiave figura la prevenzione, prioritaria su ogni altro aspetto; segue quella del riciclo. Per evitare di ricevere sanzioni e non perdere tempo nelle scariche ecologiche, ci sono gli esperti. Nel corso della procedura, la società interpellata compila il cosiddetto Formulario di Identificazione dei Rifiuti (FIR). Il documento è inerente alla presa di possesso dei rifiuti.

In esso si riportano in maniera completa le informazioni che concernono le tipologie del rifiuto. Le direttive sono contenute nel decreto legislativo n. 152 del 3 aprile 2006. Lo smaltimento avviene per grado di pericolosità (rifiuti o non pericolosi) e di origine (rifiuti urbani o speciali). Che, a loro volta, si distinguono in:

  • riutilizzabili – da avviare a smaltimento o a recupero nei cicli produttivi;
  • non riutilizzabili – da avviare necessariamente a smaltimento.